IL
CONTE E LA STREGA FRA LUGO E THIENE
Nata a Cologna Veneta (VR) ma
thienese d’adozione, Cristina Lanaro era già stata ospitata
nelle nostre pagine in occasione dell’uscita della sua prima
pubblicazione nell’ormai lontano 2006. “All’Ombra dei Cavoli”,
questo il titolo del suo primo libro, non era un romanzo ma bensì un
saggio che, citandone la copertina, esplorava “i falsi miti della
gravidanza e della maternità” con sapida ironia.
Da allora l’attività della scrittrice
non ha conosciuto sosta pubblicando testi appartenenti ad una grande
varietà di generi, dal racconto per l’infanzia (Il Segreto di Bianca
e Samo) al romanzo psicologico (Madre Utile, Certo) al testo
teatrale (Gastone, Stella e l’Albero di Natale).
Nutrito anche il carnet dei premi
letterari conquistati dalla scrittrice, con riconoscimenti
provenienti da varie regioni d’Italia come ad esempio il premio
della giuria al Concorso Letterario Fortunato Pasqualino assegnatole
quest’anno a Catania.
Naturale quindi si sia creata una
certa attesa quando alcune settimane fa, sul cartellone di eventi di
“Arti in Villa” a Lugo di Vicenza, è stato annunciata la
presentazione del nuovo romanzo, Il Conte e la Strega, ambientato
nientemeno che a Thiene e proprio presso Villa Godi. Ad acuire ancor
più la curiosità, il fatto che buona parte delle vicende narrate si
svolgano nel 1600 fornendoci così uno spaccato della vita contadina,
commerciale e nobiliare di quell’epoca nel nostro territorio.
Il romanzo racconta la storia di
Caterina, strega del 1600 a servizio nella cucina dei Godi e
parallelamente la storia di Angela, giovane studentessa e “strega”
dei nostri giorni. Le due storie saranno destinate ad incontrarsi
nel finale, del quale non vogliamo rivelare troppo in quanto il
romanzo, ricco di suspense e suggestioni, si fa leggere d’un fiato.
Ci limitiamo a dire che anche un certo quadro di Annigoni entrerà ad
un certo punto a far parte del racconto.
Abbiamo incontrato la scrittrice in
occasione della presentazione del romanzo e le abbiamo posto alcune
domande.
Signora Lanaro, qual è stata la
molla che l’ha spinta a raccontare questa storia?
In realtà tutto è iniziato da un
lavoro teatrale che mi è stato commissionato dalla Pro Lugo per la
manifestazione Veneto Spettacoli di Mistero ed ispirato alle
tragiche gesta del Conte Marzio Godi. La leggenda vuole che questo
conte avesse la macabra abitudine di gettare giovani popolane nel
pozzo della villa, che si narra irto di lame acuminate, dopo averne
abusato. Inizialmente sono stata sorpresa che la Pro Lugo mi
commissionasse un lavoro del genere, ma poi ho scoperto che tale
leggenda è tramandata ancor oggi tra gli abitanti della cittadina.
E’ una specie di “storia della mezzanotte”, di quelle usate per
spaventare i bambini quando fanno i capricci. Certo è che per
scrivere un testo come questo si rendeva necessario fare della
ricerca storica ed è lì che, immergendomi nell’Alto Vicentino del
1600, sono nati nella mia mente altri spunti che hanno portato alla
stesura di un vero e proprio romanzo.
Il protagonista del romanzo non è
però il Conte Marzio...
Diciamo che la sua storia è ben
presente sullo sfondo. Il fatto è che quando cominci a chiederti
seriamente perché quell’uomo avrebbe compiuto simili atrocità... Si
tratta di materiale che va trattato con rispetto senza voler fare
del sensazionalismo.
E’ per questo che ha dato molto
peso alla ricerca storica?
Certo, per questo ed anche perché non
volevo che il romanzo risultasse troppo grossolano nella sua
ambientazione seicentesca. Il problema è che non esistono molte
pubblicazioni riguardanti quell’epoca nel nostro territorio e così
mi sono dovuta basare anche su antichi documenti custoditi presso la
Bertoliana di Vicenza e confrontarmi con alcuni studiosi di storia
locale come Giordano Dellai o Andrea Savio. La storia però non è
ambientata solo nel 1600...
Infatti racconta la storia di due
“streghe”, Caterina e la sua relazione con il Conte Marzio ed
Angela, strega dei nostri giorni. Ma ha ancora significato oggi il
termine strega?
In un certo senso è ciò che si chiede
il romanzo che nell’essenza è un racconto al femminile. Attraverso
le mie figure di donna cerco in realtà di esplorare diversi modi
dell’essere “strega” che nella mia concezione è più una forma di
auto-affermazione in società nelle quali la donna fatica ad
difendere la propria identità. Non si tratta insomma di streghe con
il cappello nero a cono ed il calderone ma di qualcosa di più
concreto e credo proprio per questo più intrigante.
Un romanzo ambientato a Lugo di
Vicenza ed a Thiene non rischia di suscitare un interesse solo
locale?
Sarei ben felice che il mio romanzo
suscitasse interesse nelle nostre terre e se anche la sua fama
rimanesse confinata nel nostro territorio non ci troverei niente di
male. Da parte mia, al di là dell’ambientazione, ho cercato di dare
alle vicende che narro un respiro più ampio tanto che il romanzo è
piaciuto all’editrice Akkuaria che ha deciso di pubblicarlo... e
Akkuaria è un editore siciliano!
Il Conte e la Strega, Casa Editrice
Akkuaria, 2011,
ISBN 978-88-6328-114-9
Prezzo: € 12,00
web: www.cristinalanaro.it
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