Francesco Giordano
Domenico Tempio, Cantore della
Libertà
con una Antologia di poesie siciliane (Saggio)
Un Poeta, màssime se trattasi di Domenico Tempio, il rappresentante
più eccelso della lirica in lingua siciliana del secolo XVIII, non
ha bisogno di prefazione né di introduzione.
Come afferma Ezra Pound citando Jung:
“Essendo l’artista lo strumento del proprio lavoro è ad esso
subordinato, e non abbiamo motivo di aspettarci che ce lo
interpreti… l’interpretazione la deve lasciare agli altri ed al
futuro”.
Noi qui tentiamo tale interpretazione: consci dell’Ars Regia e con
umiltà, impastiamo l’opus mixtum invocando la Vergine Madre, il
Maestro in cui “Verbum caro factum est” e la Trinità “unum Deum” al
fine di creare l’ideale ponte fra l’oblìo e la Luce. Confortati
dalla parola di Virgilio, “satis est potuisse videri” (Ecloga VI,
v.24).
Questo libro non sarebbe andato sotto i torchi, come un tempo si
affermava, senza lo stimolo l’entusiasmo e la vulcanica iniziativa
di Vera Ambra. A lei il merito, come fa da anni, di aver fortemente
voluto l’emersione dalle caligini della dimenticanza della voce
artistica di Domenico Tempio.
Ringraziamo nel contempo coloro che hanno arricchito que-sto volume:
la dott.ssa Rita Carbonaro, direttrice delle biblioteche riunite
“Civica e Ursino Recupero” di Catania (do-ve si conservano tutti i
manoscritti tempiani) e la dott.ssa Marcella Minissale, direttrice
dell’Archivio Storico comunale di Catania: entrambe affettuose e
disponibili, come sempre, verso gli studiosi.
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